Descrizione
Il contesto ambientale del comune di Villa Faraldi, là dove l'espansione turistica degli ultimi decenni non è arrivata a produrre cambiamenti sostanziali, è caratterizzato da elementi che sono stati opera dell'uomo nei secoli. Ve n'è uno che emerge con evidenza e rimane a testimoniare delle fatiche degli abitanti che caparbiamente hanno forgiato questa terra in origine aspra e selvaggia per ricavarne fasce di terreno da coltivare: si tratta dei muri a secco, detti "maxé" nella parlata locale, realizzati con pietre appena sbozzate, senza l'ausilio della malta o di altri leganti e fermate con scaglie inserite negli interstizi. Secondo le stime più prudenti, soltanto nella Valle Steria l'estensione in lunghezza, di questi muri, è di oltre 1200 chilometri. Intorno al volgere del millennio, sistemando i pendii scoscesi e sassosi in terrazzamenti sostenuti dai “muretti a secco” si diffusero imponenti coltivazioni di ulivi la cui diffusione è legata al nome dei Monaci Benedettini, da allora l'unica varietà di ulivo coltivata è la “Taggiasca” nome della località che fu il centro di diffusione delle prime pianticelle da trapiantare.
La tecnica dei muri a secco è stata anche utilizzata nel fondo delle strade campestri, pavimentate con scaglie di pietra. Le esigenze di mobilità e i mezzi di trasporto moderni hanno determinato l'abbandono di questi antichi itinerari. Ripercorrendo questi tracciati si ci può imbattere in edicole votive, antichi frantoi abbandonati, ponti di epoca medievale o ruderi di chiese. Il recupero di queste antiche vie servirà a creare dei percorsi culturali, paesaggistici e storici che condurranno anche alla conoscenza delle peculiarità economiche del territorio del comune di Villa Faraldi, tutto ciò per rafforzare e integrare l’offerta turistica, culturale e sostenere la qualità e le eccellenze del territorio.
La specializzazione nella tecnica della costruzione in pietra a secco è evidenziata da altri elementi tipici del paesaggio rurale locale. Il più singolare è costituito dalle casélle, piccole costruzioni campestri utilizzate per il deposito degli attrezzi e talvolta per il ricovero temporaneo di persone o animali.
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